I Cavalieri nel medioevo erano figure speciali per il loro valore ma soprattutto per i valori nei quali si riconoscevano.

Prodi combattenti fedeli e leali che difendevano i deboli in un epoca di arroganza e prevaricazione dei forti sui deboli.

In un momento storico che esaltava al massimo grado la nobiltà la cavalleria asseriva con forza il principio che la vera nobiltà prescinde dal ceto sociale, dal potere e dalla condizione economica ma è legata solo alla nobiltà d’animo.

Quando la cavalleria diventa importante la chiesa cerca di inserirsi trovando un compromesso tra valori laici e cristiani: nelle Crociate i cavalieri difendono i pellegrini e combattono i mussulmani, a volte in pagine storiche poco

Il cavaliere diviene il difensore della Fede oltre che dei deboli a cui segue l’idea della guerra santa delle crociate nel XI° sec..

L’agire dei cavalieri viene quasi subito regolato da un insieme di regole da rispettare che prendono il nome di Codice cavalleresco. Il codice dei guerrieri è presente in tutte le culture e quello giapponese sarà responsabile di molti orrori durante la seconda guerra mondiale come il suicidio in battaglia dei kamikaze.

Normalmente però il codice era concepito come una serie di regole che disciplinavano il comportamento evitando eccessi e deviazioni.

Il codice cavalleresco viene rielaborato nel tempo e anche modificato da tradizioni locali quindi ne esistono innumerevoli versioni.

Una versione fra le prime medioevali era probabilmente questa:

IL CODICE CAVALLERESCO ANTICO

(versione medioevale tradotta in linguaggio attuale)

Ogni Cavaliere conosce solo la virtù, difende i deboli e i bisognosi, afferma solo la verità e non dà tregua ai malvagi che combatte sempre.

Il Cavaliere è sempre fedele al Codice cavalleresco e ama la propria terra, la famiglia, la religione, il regno, l’Ordine, i suoi fratelli cavalieri onorandoli e difendendoli con onore.

Il Cavaliere offre fedeltà al proprio sovrano e lo protegge dalla morte e dall’onta con tutte le sue forze.

Il tradimento rappresenta l’ignominia peggiore.

Il Cavaliere rispetta l’autorità con devozione e umiltà, tratta con rispetto i sottoposti e amministra sempre giustizia e pietà.

Il Cavaliere dimostra modi cortesi, eleganza, intelligenza ed educazione in ogni circostanza come il suo alto lignaggio impone.

Il Cavaliere parla in modo chiaro e pacato dicendo sempre la verità, non usa linguaggio volgare, idiozie o stupidaggini, mostrando sempre autocontrollo.

Il Cavaliere preferisce spesso il silenzio e non parla mai troppo in nessuna circostanza., fa poche domande e ascolta molto: Quando è richiesto ponete una o due domande ma non oltre.

Il Cavaliere mantiene sempre la sua parola che è affidabile oltre  ogni dubbio o incertezza.

Il Cavaliere dà la sua parola a tutti senza discriminazioni e senza lasciarsi fuorviare da pregiudizi e credenze.

Il Cavaliere ha compassione di tutti i deboli, indifesi o oppressi e li difende sempre e ovunque dando priorità ai bisogni degli altri sui propri.

Il Cavaliere è sempre generoso e prodigo con tutti perché la generosità è vera di nobiltà.

Il Cavaliere esaudisce sempre le richieste nobili e ammissibili senza rifiutarsi o frapporre scuse.

Il Cavaliere pretendete compensi per l’aiuto prestato perché la sua vera ricompensa è aver compiuto una nobile impresa.

Il Cavaliere è sempre pronto a sostenere i suoi fratelli e non permette che siano ingiuriati.

Il Cavaliere difende il Signore, la Fede e la Chiesa secondo le promesse della sua ordinazione e usa la Fede contro le ingiustizie.

Il Cavaliere rispetta tutte le religioni e non offende in nessun caso le credenze religiose altrui.

Il Cavaliere nella virtù e nella gloria è sempre attento a non cadere nella vanità e nell’orgoglio eccessivo, rifugge la gloria mondana e la superbia che portano solo dolore.

Il Cavaliere non è invidioso perché l’invidia porta al disonore.

Il Cavaliere rispetta le donne e le soccorre sempre nel bisogno, quando tiene ad una dama cerca di divenire il suo campione e ne sostiene l’onore.

Il Cavaliere non insidia donne di altri e non importuna dame e damigelle contro la loro volontà.

Il Cavaliere disputa duelli e tornei per difendere le nobili cause e vendicare le offese, combattendo con onore e coraggio., mai attaccando un nemico disarmato, mai colpendo alle spalle, mai usando trucchi.
Il Cavaliere  è sempre primo in battaglia per dare l’esempio ma ultimo in consiglio perché attende che chi lo precede parli prima di lui.

Il Cavaliere non rifiuta le sfide, non fugge davanti al nemico, non abbandona mai fratelli, amici e alleati in difficoltà.
Un avversario battuto che chiede grazia va misericordiosamente rispettato e mai vessato.

IL CODICE CAVALLERESCO MODERNO

Il Cavaliere o la Dama cerca di eccellere sempre usando la sua abilità per la giustizia e le nobili cause senza pregiudizi ed interessi personali.

Il Cavaliere o la Dama utilizza la giustizia con umanità e pietà senza collera o intenti vendicativi.

Il Cavaliere o la Dama viene riconosciuto per la lealtà senza compromessi alle persone e ai propri ideali.

Il Cavaliere o la Dama ha giurato di difendere i suoi superiori e i suoi sottoposti. la sua nazione, la famiglia e tutti coloro che lo meritano.

Il Cavaliere o la Dama, a volte, è costretto a scegliere sacrifici personali con coraggio saggio privo di stupidità, usando la verità, rifuggendo la menzogna, amministrando giustizia mediata dalla pietà anche quando conduce al dispiacere personale.

Il Cavaliere o la Dama ha fede profonda nei suoi principi e oppone la speranza alla disperazione.

Il Cavaliere o la Dama onora gli altri e le loro azioni, non si vanta delle proprie azioni lasciando che siano gli altri a farlo. 

Il Cavaliere o la Dama è generoso e prodigo sino a quanto le sue risorse lo permettono, rifugge l’egoismo personale e nobilita lo spirito rendendosi esempio positivo per gli atri. 

Il Cavaliere o la Dama è sincero, non cerca compensi o meriti personali e segue questo Codice perché è giusto farlo ed essere ricordato per le proprie qualità e virtù.

Il Cavaliere o la Dama cerca sempre di lasciare il mondo migliore di quanto lo abbia trovato.

Le differenze fra i Codici

L’evoluzione del Codice è evidente e significativa: quello moderno si rivolge a Dame e Cavalieri, non parla di battaglie, duelli e tornei ma esalta la nobiltà d’animo e le buone azioni. Il Codice moderno può essere seguito da ogni persona che vive con rettitudine la propria esistenza anche se non dispone di particolari doti belliche perché è chiamato a combattere con la sua forza e integrità d’animo e non con i suoi muscoli e la spada.

Oggi il mondo ha più che mai bisogno di Cavalieri, Dame e Nobili che sono anch’essi cavalieri o dame e ugualmente chiamati a rispettare il Codice.

Se tutti rispettassero il Codice cavalleresco non ci sarebbero guerre e i conflitti verrebbero risolti con giustizia, misericordia e pietà.

Per tutto questo il Codice cavalleresco è vivo, vitale e attuale e tutti dovrebbero seguirlo.

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