Il Sacro Ordine delle tre Croci è stato fondato innanzi tutto nello spirito della Pax Evangelica. I Cristiani, tutti i Cristiani Anglicani, Romani e Ortodossi recitano la bellissima preghiera del Credo.

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero;
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo;
Alle parole: e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo, tutti si inchinano.
e per opera dello Spirito Santo
si é incarnato nel seno della Vergine Maria
e si é fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno é risuscitato, secondo le Scritture;
é salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che é Signore e da la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio
e con il Padre e il Figlio é adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

E tutti i Cristiani pregano perché, come voluto da nostro Signore, la Chiesa sia una sola oltre che santa cattolica e apostolica.

Quindi le tradizioni specifiche e le differenze locali non devono dividere ma unire tutti i Cristiani in un’unica Chiesa e i Cristiani non possono pregare per una Chiesa unita e poi farsi sciocche ed insensate guerre per affermare inesistenti supremazie gli uni sugli altri.

Questo è il messaggio e lo spirito della Pax Evangelica che la nostra piccolissima Chiesa invoca per tutti senza distinzioni.

Le tre Croci dell’Ordine sono quella Anglicana, Romana e Ortodossa riunite simbolicamente insieme anche negli stemmi.

Un Ordine cavalleresco

Gli Ordini monastici nel XIII° secolo divengono Ordini monastici cavallereschi e i monaci cavalieri si occupano di difendere, anche con le armi, i deboli, i viaggiatori e i pellegrini.

Oggi possiamo ancora riferirci ai principi del Codice Cavalleresco per aiutare deboli ed indifesi, non con le armi ma misericordiosamente con azioni ed opere pacifiche ma non per questo meno importanti.

Nato dalla tradizione anglicana il Sacro Ordine delle tre Croci accoglie monaci Dame e monaci Cavalieri senza distinzioni in una comunità promiscua simile a quella dei 150 circa seguaci di Gesù che era circondato e affiancato non solo dagli Apostoli, ma da tante altre figure importanti maschili e femminili alle quali il Signore insegnava i principi cristiani senza discriminazioni. Si trattava di una vera rivoluzione attuata in una società spiccatamente maschilista che trattava le donne peggio degli schiavi. Alle donne non si insegnava e persino parlare in pubblico con loro era rigorosamente vietato e considerato addirittura osceno. Molti episodi riportati nel Vangelo narrano di nostro Signore che rompe pubblicamente questi schemi sociali assurdi con grande scandalo dei “benpensanti” che tenevano in sottordine le donne. Le figure di Maria e della Maddalena, che non era affatto una prostituta, non sono le sole ma solo le più conosciute fra quelle che seguivano Gesù: donne di ogni estrazione sociale unite nella nuova Fede proclamata da nostro Signore Gesù.

Il messaggio evangelico viene, nei secoli successivi, travisato e colpevolmente orientato verso un assurdo ed ingiustificato maschilismo nella Chiesa Romana che pone le figure femminili ai margini quando addirittura non cerca di sterminare le donne di libero pensiero tacciandole di stregoneria con la vergognosa inquisizione.

L’Ordine delle tre Croci è sacro perché si rifà al messaggio evangelico e ai principi di nostro Signore eliminando queste assurde discriminazioni in un Ordine misto basato sulla sacralità della famiglia e sull’importanza di essere già o di divenire genitori.

Il Sacro Ordine monastico cavalleresco della nostra Chiesa è aperto a persone sposate o che intendono farlo in futuro senza vincoli di celibato o nubilato.

Un Ordine disperso

La centralità della famiglia viene esaltata dalla caratteristica, spiccatamente anglicana, dell’Ordine monastico disperso nel quale monaci uomini e donne continuano a vivere nella propria famiglia mantenendosi, senza soluzione di continuità, in contatto con la comunità senza il vincolo di dover, per forza, vivere insieme in un luogo comune.

I sistemi attuali di comunicazione sono fantastici per mantenere efficaci relazioni a distanza e consentono di interagire e vivere la comunità rimanendo in famiglia, quindi senza rinunciare ad essere figlio o genitore, fratello o sorella.

Molte filosofie religiose asiatiche intendono il monachesimo come un passaggio obbligatorio per la crescita spirituale che può essere perpetuo o temporaneo. In pratica tutti diventano monaci o monache per sempre o per qualche mese, settimana o giorno semplicemente seguendo delle specifiche regole sino a quando decidono di farlo.

Questo significa rinnovare la propria Fede quotidianamente senza impegnarsi a vita ma, molto semplicemente, seguendo uno stile di vita per un tempo anche limitato deciso da noi e non imposto senza possibilità di rinunciare. Ogni giorno i nostri monaci Dame e Cavalieri decidono sulla loro esperienza con il loro personale libero arbitrio in un monachesimo reale e sentito e non di maniera o falso.

Un Ordine aperto a tutti

Il Sacro Ordine delle tre Croci è aperto a tutti e offre a tutti possibilità eccezionali di vivere la propria vita cristiana nel modo migliore in una comunità dinamica che si evolve costantemente grazie all’operato dei propri membri: uomini, donne, celibi, nubili, coniugati, con o senza prole, che vivono insieme in case comuni o dispersi nella propria famiglia, anglicani, romani, ortodossi, ecc. tutti possono aderire all’Ordine semplicemente seguendo i principi di onestà e rettitudine cristiani.

Le regole da seguire

Per essere un monaco le regole da seguire sono semplicemente quelle dettate dal Cristianesimo: comportarsi onestamente, non mentire, non lasciarsi sopraffare dalla collera, non rubare, non commettere adulterio, aiutare misericordiosamente chi ne ha necessità, difendere i deboli, onorare la propria famiglia, rivolgersi al Signore per farci guidare, non usare la violenza, non prevaricare nessuno, non abusare di altri, rispettare il creato compresi animali e ambiente, vivere serenamente la propria vita per essere felici e poter donare agli altri la propria gioia. Più che regole monastiche sono le linee guida che nostro Signore Gesù ci ha indicato per essere buoni cristiani e che tutti dovremmo seguire.

Il significato della preghiera

Pregare è importante ma cosa significa pregare? Il Cristianesimo ci offre preghiere molto belle delle quali dobbiamo afferrarne il senso e metterle in pratica perché recitare litanie meccanicamente non significa pregare. Possiamo pregare efficacemente vivendo la nostra vita secondo i principi Cristiani, preghiamo quando aiutiamo gli altri, preghiamo quando svolgiamo bene il nostro compito di figli o genitori, quando alleviamo le sofferenze o diamo esempi positivi agli atri, preghiamo quando siamo sereni e felici e coinvolgiamo gli altri nella gioia comune.

Pregare significa tutto questo. La scienza ha scoperto che recitare preghiere, meglio se comuni, cioè emettere suoni in modo cadenzato e armonico genera frequenze acustiche e suoni ripetitivi particolari che possono avere effetti positivi locali. Probabilmente questo è il significato della preghiera che genera anche autostima e convinzione aiutandoci a superare le difficoltà quotidiane e gli imprevisti attraverso il training autogeno, ben conosciuto in ambito sportivo. Nostro Signore ci ha detto chiaramente che dobbiamo aiutare noi stessi per sollecitare anche il suo aiuto e la preghiera palese può essere un buon mezzo per farlo ma solo se affiancato da opere significativamente utili ed efficaci.

Alcuni teologi ritengono che la sofferenza esista perché l’uomo dà il suo meglio nelle difficoltà, noi riteniamo che l’uomo a volte lascia la via della luce e si crea degli ostacoli lui stesso. Tutti sappiamo che il desiderio di vivere ci aiuta a sopravvivere mentre al contrario se ci lasciamo andare deperiamo sino alle estreme conseguenze. Dobbiamo essere convinti che “tutto accade a chi vuole” e impegnarci per migliorare la vita nostra e degli altri per superare le difficoltà.

Alcune ricerche scientifiche, compresa una della nostra Università, hanno correlato l’insorgenza di patologie tumorali ad eventi specifici accaduti circa sei mesi prima dell’insorgenza della malattia: spesso si tratta di traumi, perdite di familiari e simili.

Questi episodi troppo diffusi per essere coincidenze isolate, ci esortano a desiderare sempre di stare bene senza abbandonarci alla depressione e allo sconforto che evidentemente abbattono significativamente le nostre difese immunitarie e ci espongono a patologie anche molto gravi. La preghiera comune può essere l’occasione per essere vicini ed aiutare gli altri e naturalmente noi stessi.

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